159° Festa della Polizia di Stato

Bergamo, 22 Maggio 2011 – Si sono conclusi ieri i 4 giorni di festeggiamenti per il 159° Compleanno della Polizia di Stato, all’insegna del messaggio ufficiale “C’E’ PIU’ SICUREZZA INSIEME”. Le celebrazioni hanno preso il via il 19 maggio a Roma in Piazza del Popolo con una cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e delle più alte cariche dello Stato, terminando domenica 22 maggio ore 19, con il concerto della Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato Nella 4 giorni sono state realizzate tantissime iniziative ludiche dedicate alle famiglie, con dimostrazioni pratiche per i bambini, oltre che le tradizionali cerimonie e sfilate. Come di consueto sono stati, inoltre, letti i messaggi di auguri del Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio, nonché quelli del Capo della Polizia e del Ministro dell’Interno (questi ultimi di seguito riportati):

Messaggio del Capo della Polizia, Antonio MANGANELLI :

“L’anniversario della fondazione della Polizia rappresenta un momento di festa per gli uomini e le donne appartenenti a questa gloriosa Istituzione, attorno a cui – ne sono convinto – l’intero Paese si stringe con un abbraccio affettuoso e riconoscente. È la festa di chi lavora tutti i giorni, con impegno, con passione e sacrificio spinti ben oltre i limiti del semplice rapporto di lavoro; è il momento in cui si deve riconoscere il valore aggiunto che, con impagabile entusiasmo, questi ragazzi offrono alla gente che quotidianamente si rivolge a loro; è la celebrazione dell’Istituzione considerata uno dei più importanti e solidi punti di riferimento della nostra democrazia e della civile convivenza della società italiana. Impossibile quantificare con dati e statistiche l’impegno che ogni giorno gli uomini e le donne della Polizia di Stato profondono per garantire ad ogni cittadino di vivere e lavorare serenamente, libero dalle mille paure che attanagliano la società contemporanea così complessa e composita. I numeri, i grafici, i raffronti con cui solitamente si misurano le performances di un’azienda, del suo personale, non potranno mai offrire una lontana idea dei sentimenti di dedizione verso il Paese che tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato dimostrano concretamente, giorno e notte. Ovviamente, le cronache mediatiche si attivano, principalmente, a seguito di fatti eclatanti: ad esempio, quando si arrestano i grandi latitanti. Soltanto nell’ultimo anno sono stati catturati oltre trenta tra i più pericolosi ricercati, tra cui spiccano il noto boss camorrista Antonio Iovine ed altri membri di associazioni di criminalita’ organizzata. Le luci dei riflettori si accendono quando lo Stato mette le mani sui grandi patrimoni illecitamente conseguiti: nel 2010, ad esempio, sono stati confiscati beni, mobili ed immobili, per un totale che si aggira sui 9 miliardi di euro, più del doppio di quanto ottenuto nel 2009, che pure era stato un anno particolarmente prolifico. L’attenzione degli organi di informazione si conquista quando si accerta che in un anno, il 2010, grazie all’azione delle Forze di polizia, si è riusciti ad abbattere del 20% il numero degli omicidi attribuiti alla malavita. In realtà, la gente, le comunità nel cui ambito lavorano i nostri operatori di polizia non hanno bisogno del clamore dei media per apprezzare un impegno che è fatto di tanti, piccoli ma significativi gesti di attenzione verso la gente, sempre più desiderosa di sicurezza, con particolare riguardo alle persone più esposte ai pericoli e alle paure, come i bambini, le donne, gli anziani, i poveri e le minoranze di qualsiasi genere. Ed i sentimenti di gratitudine che la gente continuamente e costantemente dimostra verso la Polizia di Stato si vanno sempre più rafforzando tanto più la collettività si rende conto delle aumentate difficoltà a cui vanno incontro i poliziotti in un momento, come l’attuale, di significativa contrazione della spesa pubblica. L’odierna ricorrenza si presta, per la coincidenza temporale, ad ampliare il momento celebrativo a due eventi importanti, sia pure in diversa misura, per la Polizia di Stato: il 150° anniversario dell’Unità d’Italia ed i trenta anni di vigenza della Legge n. 121 del 1° aprile 1981. Sono due momenti che la Polizia di Stato intende celebrare con particolare intensità emotiva, perché, sia pure nella loro evidente diversità, esprimono quei sentimenti di unitarietà, di comunanza, di condivisione di intenti che rappresentano il filo conduttore, ora più che mai, della nostra mission. La storia del Paese è ricca di un vissuto di uomini che hanno fortemente voluto, con un deciso impegno comune, creare e rafforzare continuamente una democrazia sempre più partecipata e solidale. Per non andare troppo lontano nel tempo, si pensi al lungo attacco terroristico con cui il Paese, dagli anni ’70 in poi, ha dovuto fare i conti, quando, non solo la coesione sociale e nazionale, ma anche le libere istituzioni democratiche, nate sull’onda del movimento di Liberazione ed ancorate ai principi della Costituzione repubblicana, sono state pesantemente ed insidiosamente attaccate. La storia di quegli anni ci consegna pagine, intense ed eroiche, scritte da donne ed uomini eccezionali: magistrati, forze dell’ordine, funzionari pubblici, cittadini che si sono distinti per vocazione morale, senso del dovere, impegno nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. Erano anni in cui, nell’aberrante progetto terroristico, ogni poliziotto, ogni magistrato, ogni politico era un bersaglio da colpire e da annientare per distruggere il tessuto della società e la tenuta delle Istituzioni. Questa lezione, che anche la Polizia di Stato ha saputo offrire, deve essere considerata un monito per chiunque sia tentato di percorrere la strada della violenza, della illegalità, della sfida alle regole della convivenza civile. E proprio durante quegli anni si e’ concretizzato lo spirito riformatore, che ha preso corpo nella legge 121, con cui, oltre alla smilitarizzazione della Polizia di Stato, si e’ realizzata l’unitarietà dell’azione delle Forze di polizia, attraverso la figura del Ministro dell’Interno come Autorità nazionale di pubblica sicurezza e, quindi, come figura centrale e di vertice. Questo forte intento unitario, che ha sempre caratterizzato l’anima e la cultura operativa della Polizia di Stato, questa voglia di fare squadra con le forze sane della società, di condividere strategicamente problemi e soluzioni, rendono l’Istituzione sempre vicina alla gente e pronta ad affrontare i mille problemi quotidiani che tante persone devono affrontare. Proprio a tutela dei più deboli, la Polizia di Stato è fortemente impegnata per difendere le minoranze presenti nel nostro Paese, al fine di consentire il concreto godimento del diritto all’eguaglianza dinanzi alla legge, contro le discriminazioni. Se rimuovere gli ostacoli che impediscono la fruizione di tale diritto è il segno del livello di civiltà di un Paese, a maggior ragione anche la Polizia di Stato, da sempre garante della civile convivenza della collettività, interviene con una forte azione di prevenzione e repressione finalizzata ad eliminare ogni atto culturalmente discriminante, in un percorso di concreta liberazione dai pregiudizi. Il momento celebrativo, infine, deve costituire anche un doveroso omaggio ai tanti poliziotti che non hanno esitato a sacrificare la vita per reprimere un reato, sventare una minaccia, salvare una persona. A questi uomini ed a queste donne deve andare il nostro pensiero commosso, la nostra profonda gratitudine; e alle loro famiglie, il nostro pieno, continuo ed incondizionato sostegno affettuoso. Le donne e gli uomini della Polizia di Stato, che mi onoro di rappresentare, conoscono bene il valore della vita, perché mettono a repentaglio la propria esistenza ogni giorno e perché difendono quella altrui con ogni risorsa. Ecco perché i poliziotti saranno sempre al fianco della gente, senza farsi intimidire da niente e da nessuno, senza arretrare mai, con un coraggio pari all’amore che ognuno di loro prova per il nostro Paese.”

Messaggio del Ministro dell’Interno, Roberto MARONI

“Signor Capo della Polizia, festeggio insieme a Voi il 159° Anniversario della fondazione della Polizia di Stato con sentimenti di grande apprezzamento e gratitudine nei confronti delle donne e degli uomini che vi appartengono. La stima e la solidarietà dei cittadini nella Polizia di Stato nasce dalla consapevolezza che la salvaguardia della sicurezza è affidata a professionisti seri e competenti, che sanno esprimere nel loro lavoro un non comune spirito di sacrificio e senso del dovere. La Polizia di Stato è una Istituzione vitale, dinamica, attiva, costantemente al passo con i cambiamenti e le innovazioni del nostro tempo. Grazie al prezioso e quotidiano lavoro di tutti coloro che vi fanno parte, nonostante le oggettive difficoltà nell’adeguare i mezzi e le risorse alle minacce di una criminalità ancora pervasiva ed agguerrita, anche in quest’ultimo anno abbiamo conseguito straordinari risultati. Operazioni di altissimo profilo investigativo, svolte in costante coordinamento con le altre Forze di Polizia, hanno permesso di scardinare organizzazioni di stampo mafioso, tra le più temute a livello internazionale. Sono orgoglioso di evidenziare che pressoché tutti i latitanti, tra i più pericolosi, appartenenti ai vertici della mafia, della ‘ndrangheta, della camorra, della sacra corona unita e di tutte le altre organizzazioni criminali, sono stati catturati. È proseguita senza tregua l’aggressione ai patrimoni mafiosi: beni, per un valore di oltre 20 miliardi di euro, sono stati sequestrati e confiscati nel corso di questi 3 anni di intenso lavoro. Il contrasto alla criminalità organizzata è un obiettivo prioritario del Governo ed è per questo che lo scorso agosto è stato approvato all’unanimità dal Parlamento il “Piano straordinario contro le mafie” che ha introdotto, tra gli altri, strumenti più incisivi di aggressione ai patrimoni mafiosi. Accanto all’impegno profuso nella lotta alla criminalità vorrei ricordare il senso di equilibrio e di professionalità dimostrato nelle delicate situazioni di ordine pubblico che hanno visto impegnati, in più occasioni in quest’ultimo anno, gli appartenenti alla Polizia di Stato. Lo straordinario ed eccezionale contributo prestato nella gestione dell’emergenza umanitaria connessa agli sbarchi di migranti provenienti dal Nord-Africa, ha testimoniato altresì la profonda umanità e solidarietà con cui arricchite il Vostro lavoro.La gente riconosce e apprezza anche l’impegno quotidianamente profuso a tutela dei più deboli e dei più indifesi contro quelle odiose forme di delinquenza che si manifestano soprattutto nelle nostre città e che destano forte allarme sociale. I risultati raggiunti, solo a grandi linee accennati, non sarebbero stati possibili senza l’impegno, la costante tenacia, l’assoluta disponibilità e il coraggio di ciascun appartenente alla Polizia di Stato che con le sue “Specialità” riesce ad operare al servizio del cittadino e delle sue varie e complesse esigenze di sicurezza. Sono consapevole, tuttavia, del fatto che per rendere sempre più efficace la Vostra azione dobbiate essere posti nelle condizioni che Vi consentano di operare al meglio. In questa giornata dedicata a tutte le donne e a tutti gli uomini della Polizia, non posso non ricordare coloro che hanno sacrificato la vita nella difesa dei valori e dei principi che regolano il vivere civile. A loro il nostro riconoscimento e la nostra gratitudine. Buona festa e auguri alla Polizia di Stato!”

A Bergamo la Festa della Polizia di Stato si è celebrata nella mattinata di sabato 21 Maggio nella splendida cornice del Palazzo della Prefettura. Qui, durante la cerimonia, svoltasi alla presenza di tutte le Autorità politiche, amministrative e militari locali, nonchè alla presenza delle famiglie, sono stati consegnati tra l’altro, i premi ai Poliziotti che si sono distinti in operazioni di servizio e/o investigative, nell’intero territorio della provincia di Bergamo. In particolare, durante la cerimonia, sono stati consegnati ai dipendenti 2 Encomi e 16 Lodi : i primi  destinati al Sovrintendente Paolo Pella ed all’Ispettore Capo Alberto Tartaglia. Le lodi, invece, sono state tributate agli Ispettori Capo Giuseppe Ferrante e Peter Finazzi, al Sovrintendente Capo Elio Carminati, ai Sovrintendenti Furio Fratus, Massimo Guareschi, Giovanni Colombi, Giuseppe Viganò, Gianni Meloni e Mauro Chiesa, agli Assistenti Capo Simone Asperti, Fabio Madaschi, Corrado Citaristi, Agostino Russo e Roberto Pedretti e agli Assistenti Stefano Falconi e Luca Paletta.  Il Questore di Bergamo, Dott. Vincenzo RICCIARDI, ha pronunciato poi il proprio discorso di ringraziamento, citando come segue :

«Non vi nego l’emozione: questo splendido Palazzo è stato la prima sede della Questura di Bergamo fino alla fine degli anni Ottanta. Proprio qui ho vissuto gli anni iniziali in Polizia e adesso sono qui, a pochi mesi dal mio ritorno a casa, perché Bergamo è la mia casa, nelle vesti di Questore»….. rivolgendosi ai cittadini: «La presenza di oggi – ha detto – dimostra la solidarietà e il sostegno che ci accompagnano ogni giorno nello svolgimento del nostro non facile lavoro»…..e parole di ringraziamento per i poliziotti in servizio alla questura: «Vi sono riconoscente per la vostra professionalità che puntualmente dimostrate e, al tempo stesso, sono grato alle vostre famiglie che condividono questo lavoro non sempre compreso, non sempre puntualmente gratificato»…….e ancora sul problema-sicurezza: «La prevenzione, sfuggente e difficilmente misurabile rappresenta tutto ciò che il poliziotto è riuscito a non far succedere e quindi non è accaduto. La repressione, ad esempio, può riparare al danno subito senza, però, eliminarlo». Poi, parlando della vicenda di Yara Gambirasio: «Il tragico episodio ci tocca profondamente e ci ricorda i limiti del nostro essere a servizio della sicurezza. Ci ricorda che dentro queste divise ci sono donne e uomini, madri e padri, non super eroi ma poliziotti in cerca di verità. Vi assicuro che le nostre energie sono rivolte a trovare risposte ai tanti perché. Agli autori del crimine dico: non ci fermeremo. Si tratta di una promessa che dobbiamo alla mamma Maura e al papà Fulvio».  Infine ha terminato con un una frase di Thomas Edward Lawrence: «Il mio sogno, parlando dei giovani, è educare alla legalità, per vivere nella legalità, per imparare i vantaggi della legalità: sarà un sogno, ma mi piace credere sia realizzabile».

159 volte auguri alla Polizia di Stato ed ai suoi uomini che la rendono grande!!!

Stefano Memoli

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